Nel condominio in cui vivo quando l'amministratore indice l'assemblea, le riunioni si tengono presso il suo studio; è tutto molto confortevole pensate, ci sono anche cioccolatini e caramelle.
Al di là di questi aspetti, però, c'è una cosa che non mi quadra. Mi spiego: in assemblea nominiamo il presidente ed il segretario, ma alla fine il verbale viene sempre redatto dall'amministratore. Questa prassi è regolare?
La situazione descritta dal nostro lettore è molto usuale: alzi la mano chi scelto come segretario ha glissato l'invito dicendo che non ha una bella grafia o indicato dagli altri come presidente ha preferito defilarsi. Non è raro che in molti condominii i ruoli di presidente e segretario dell'assemblea assumano importanza marginale nello svolgimento dell'assemblea e che sia, invece, l'amministratore a governarla. Prima convocazione e verbale assemblea di condominio, come attestare che è andata deserta?
Che cosa dicono le norme in merito? Quelle condominiali ben poco: la recente riforma ha espunto l'unico riferimento al presidente dell'assemblea, quello contenuto nell'art. 67 disp. att. c.c.
Ciò non toglie che non si possa fare riferimento a qualche altra norma. Per analogia, come spesso accade per la materia condominiale, guardiamo alle norme dettate in materia societaria e più nello specifico all'art. 2371 c.c., rubricato Presidenza dell'assemblea, che recita:
L'assemblea è presieduta dalla persona indicata nello statuto o, in mancanza, da quella eletta con il voto della maggioranza dei presenti. Il presidente è assistito da un segretario designato nello stesso modo. Il presidente dell'assemblea verifica la regolarità della costituzione, accerta l'identità e la legittimazione dei presenti, regola il suo svolgimento ed accerta i risultati delle votazioni; degli esiti di tali accertamenti deve essere dato conto nel verbale.
Il presidente dirige e il segretario assiste, normalmente redigendo il verbale. Questo fatto lo si desume dalla prassi e comunque, se vogliamo trovare uno specifico riferimento normativo dal secondo comma del medesimo articolo a mente del quale “l'assistenza del segretario non è necessaria quando il verbale dell'assemblea è redatto da un notaio”.
La legge, quindi, vorrebbe che fosse il segretario a redigere il verbale e non l'amministratore, salvo il caso di coincidenza di queste figure.
Presidente e segretario, tuttavia, non sono figure indispensabili ai fini della validità della deliberazione (cfr. Cass. 15 luglio 1980 n. 4615), sicché ad avviso di chi scrive l'irregolarità formale dovuta alla redazione del verbale da parte dell'amministratore non è tale da inficiare la validità del verbale stesso, a maggior ragione se poi lo stesso viene sottoscritto da presidente e segretario per asseverarne il contenuto.
V'è di più: spesse volte la redazione del verbale da parte di un esperto della materia (o magari semplicemente l'assistenza nella sua stesura) possono essere utili per evitare errori, ridondanze e per garantire la corretta corrispondenza tra il deliberato ed il verbalizzato.
Ad ogni buon conto è utile ricordare che l'amministratore, di fronte alla richiesta del segretario di redigere il verbale, non può rifiutarsi e deve cedere il passo.
=> A volte gli estranei possono partecipare all'assemblea condominiale