E' colpevole di appropriazione indebita l'amministratore di condominio che si appropria del denaro versato dal condomini e finalizzato al pagamento delle forniture di gas, trattenendolo indebitamente ed utilizzando per fini personali.
Lo ha stabilito il Tribunale di Campobasso che, con sentenza depositata il 4 aprile 2017, ha condannato in primo grado l'amministratore alla pena di quattro mesi di reclusione e di euro 400 di multa, oltre a 2700 euro di spese processuali.
Il giudice ha accertato che l'imputato, amministratore di un edificio condominiale di proprieta' dello I.A.C.P., dopo aver raccolto le quote condominiali destinate al pagamento delle varie utenze, regolarmente versate dai condomini, tratteneva indebitamente il denaro destinato alle bollette del gas.
Comportamento che aveva spinto la ditta fornitrice del servizio, stante lemorosita' accumulate, ad interrompere l'erogazione del gas, lasciando alfreddo, nel mese di gennaio, l'intero condominio.
L'imputato ha provato a difendersi sostenendo di aver trattenuto le quote condominiali perchè creditore a sua volta di somme da parte di altri condominii da lui amministrati, sempre di proprieta' delloIACP.
Una sorta di compensazione, che, pero', secondo il Tribunale, non puo' operare nel caso di specie, perchè gli enti condominiali debitori nei confronti dell'amministratore sono diversi dal condominio a cui si riferiscono le utenze del gas non pagate. Insomma, non scatta alcuna compensazione, perchè debitore e creditore non coincidono.
Respinta anche l'altra tesi difensiva, secondo cui la prova inerente le somme versate dai condomini per il pagamento delle bollette del gas non puo' essere desunta dai bilanci condominiali, atteso che se essi non sono veritieri nella parte attestante il pagamento delle bollette, non lo sono neppure nella parte riguardante le somme versate per il pagamento delle bollette.
Come sottolinea il giudice, 'i bilanci sono approvati dall'assemblea dei condomini e, se non fossero state riportate le quote (o alcune quote) versate per il pagamento delle utenze, sarebbero stati impugnati dall'assemblea. Essi, invece, sono stati regolarmente approvati e sono stati lo strumento di cui [l'amministratore] si e' servito per eludere la sorveglianza dell'assemblea dei condomini'.
Se le somme imputate a pagamento delle bollette non fossero state riportate in bilancio - sottolinea il Tribunale - i condomini si sarebbero accorti che qualcosa non andava. L'amministratore, invece, ha regolarmente riportato tali somme a debito, in modo che nessuno poteva dubitare dell'avvenuto pagamento delle forniture, salvo poi, appropriarsene senza che i condomini ne potessero avere conoscenza.