Svantaggiati gli abitanti dell'ultimo piano e del piano terra in condoma'¬ni non ben coibentati.
Il Senato, tramite la Commissione Tecnica, dopo aver esaminato lo schema del D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica e preso atto della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia per il non corretto recepimento della stessa Direttiva, ha approvato l'Atto di Governo n. 201; in particolare all'art. 9, co. 5, lett. d), dove si prevede il riferimento alla norma tecnica UNI 10200, viene stabilito che tale norma dovra' essere sostituita dagli 'standard europei di regolamentazione di cui all'Appendice B', relativa alla corretta suddivisione delle spese nei condomini.
=>Nuove regole per il risparmio energetico
Il D.Lgs. 102/2014, in virta'¹ delle finalita' di risparmio energetico ed efficientamento, ha introdotto l'obbligo di installazione dei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione dei consumi individuali per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria nei condomini con impianto centralizzato di riscaldamento (entro il 31 dicembre 2016), nonchè le metodologie per il riparto delle spese attraverso i criteri stabiliti dalla norma UNI10200:2013.
=> Il nuovo decreto punta a rendere pia'¹ sostenibili ed efficienti energeticamente gli immobili
Secondo quanto stabilito dall'Atto di governo approvato, la norma non sara' pia'¹ vincolante e le differenze con le nuove previsioni sono cosa'¬ riassumibili.
Diverse sono state le critiche da parte degli operatori del settore riguardo la proposta di modifica del decreto e anche le opinioni sono divergenti fra loro. Secondo alcuni la norma UNI 10200, certamente migliorabile sotto alcuni aspetti, ha il pregio di fornire un metodo oggettivo e chiaro per la ripartizione della spesa tra i condomini, ma le perplessita' sono relative alla sua applicabilita' sul singolo condominio: non consentirebbe, cioe', di differenziare i costi per quei condoma'¬ni che, nei casi specifici degli edifici datati e quindi non correttamente coibentati, sono costretti, a causa della posizione planimetrica o di piano sfavorevole della propria unita' immobiliare, a pagare consumi volontari e involontari (cioe' derivanti da dispersioni termiche) pia'¹ elevati rispetto ad altri (la norma UNI, infatti, ripartisce i costi involontari in base al fabbisogno dei singoli appartamenti).
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=> Valvole termostatiche, mancano solo 100 giorni per mettersi in regola con la normativa ed evitare sanzioni
Altra perplessita' riguarda quei condomini che hanno gia' provveduto ad adeguare i propri criteri di ripartizione spese alle peculiarita' della norma UNI; bisognera' capire cosa e come potranno rivedere quanto gia' regolamentato per tempo.