Cosa e' successo? Come sappiamo il Governo ha posto la questione di fiducia in Aula Senato sul cd. DL Manovrina.
Inoltre sappiamo anche che dopo la prima “bocciatura” da parte della Commissione Bilancio, il Senato ha accolto l'Ordine del giorno, il n.
G/2853/36/5, a firma degli stessi Senatori che avevano presentato l'emendamento bocciato, che impegna il Governo a valutare la possibilita' di emanare, in tempi brevi, un apposito Decreto Ministeriale demandando al Ministero della Giustizia l'attuazione di un regolamento che prevedal'obbligo per tutti coloro che svolgono l'attivita' di amministratore immobiliare e/o condominiale, anche se solo del condominio in cui sono residenti, ad iscriversi, ai meri fini pubblicistici e a loro spese, in un apposito registro tenuto presso il Ministero della Giustizia. Lo stesso ordine del giorno impegna il Governo a valutare la possibilita' di prevedere all'art. 71-bis disp. att. c.c., l'immediata revoca dell'amministratore che opera in mancanza di requisiti o che svolge l'attivita' senza l'iscrizione nel registro di cui sopra, prevedendo anche l'applicazione di sanzioni amministrative di notevole entita' .
Infine, il Governo valutera' la possibilita' di adottare misure volte a precisare che la cancellazione dal Registro possa essere richiesta solo in caso di cessazione dell'attivita' e con apposite comunicazioni da inviarsi congiuntamente sia al Ministero che all'Agenzia delle Entrate.
=> Elenco o albo degli amministratori di condominio
=> Albo amministratori di condominio. Esiste?
Dati statistici: i conti non tornano. L'Associazione ANAIP, promotrice di questa nuova iniziativa, ha manifestato grande interesse e ringraziamento per l'accoglimento della proposta in esame, in argomento ha evidenziato che da SoSe e Agenzia delle Entrate, “ci sono circa 15 mila professionisti che nel 2015 hanno dichiarato con lo Studio di Settore di svolgere l'attivita' di amministratore e che sono quasi tutti iscritti alle Associazioni di categoria pia'¹ rappresentative del settore”.
Se poi valutiamo i dati ANACI, aggiornati al 2010, in Italia ci sono oltre 320 mila amministratori di condominio di cui 240mila circa seguono un solo stabile.
Infine, secondo i dati forniti dal CEPI, aggiornati al 2008, gli amministratori condominiali in Italia sono pia'¹ del triplo di tutti quelli dei Paesi Ue messi insieme. Davvero tanti, se paragonati ai 20 mila della Germania e ai 14 mila della Francia, per amministrare i 930 mila condomini italiani e gestire una spesa annua per unita' immobiliare (per famiglia) di 1.400 euro, oltre 2 mila procedimenti civili per liti da pianerottolo davanti al giudice di pace e 7 litigi su 10 che si risolvono all'interno dell'assemblea tra vicini”.
L'analisi statistica rapportata in ambito europeo e' importante se raffrontata dal punto di vista dei guadagni.
Difatti secondo un'indagine condotta da Idealista.it, la professione dell'amministratore in Germania guadagna circa € 25,00 mese per unita' immobiliare rispetto Lussemburgo (€ 16,00 mese per unita' immobiliare) e Italia (€ 8,00 mese per unita' immobiliare).
=> Dimmi quanti condomini amministri e ti diro' quanto guadagni
Alla luce di tutto quanto innanzi esposto, la Redazione di Condominioweb ha cercato di fare il punto della situazione valutando i pareri e le risposte da parte delle Associazioni di Categoria.
Ecco l'esito del nostro sondaggio
ANNAMMI (contraria). Secondo l'Associazione Nazional-europea degli amministratori d'immobili, schierandosi contro l'ordine del giorno, si tratterebbe di un registro nel quale verrebbero indicati oltre ai dati anagrafici dell'operatore, anche quelli relativi al regime fiscale, nonchè l'adesione ad una associazione di categoria e la frequenza di corsi di aggiornamento. Premesso cio', osserva il presidente dell'associazione, Giuseppe Bica 'condividiamo la preoccupazione per il 'sommerso' fiscale nel nostro settore che, da tempo chiede 'maggiori controlli sulla formazione periodica, ma il registro - lascera' inalterati i problemi'. Inoltre, aggiunge il presidente, “non si colpirebbe il fenomeno dei corsi-truffa e la vendita di finti certificati, ottenuti on-line dietro pagamento.
Anche le famose 15 ore di aggiornamento professionale obbligatorio sono spesso soltanto sulla carta e tali, anche con il registro, rimarrebbero”. Di conseguenza, a parere di ANNAMMI il fine pubblicistico del registro non premia il ruolo svolto dalle Associazioni in questi anni a favore della qualificazione della categoria, non fornisce garanzie ai nostri utenti finali, che sono i condo'mini, nè tantomeno al professionista contro la concorrenza sleale di chi non rispetta le regole.
CONFEDILIZIA (contraria). A parere di Giorgio Spaziani Testa (presidente di Confedilizia) l'ordine del giorno a firma dei senatori Mandelli, Azzollini, Boccardi, Ceroni, Galimberti “si tratta semplicemente di uno dei numerosissimi ordini del giorno (e cioe' atti nei quali in Parlamento vengono trasformati alcuni emendamenti per far contento qualcuno senza alcun effetto pratico). Nel merito, siamo del tutto contrari.
Si tratterebbe di una burocratizzazione fuori dal tempo, che sembra avere il solo scopo di ostacolare l'attivita' di tanti amministratori del proprio condominio: una figura apprezzata dai condo'mini di tutta Italia, alla quale la riforma del condominio ha anche dato una valorizzazione ulteriore”.
ANAIP (a favore). A tal proposito, l'associazione ha precisato che“solo obbligando, anche con la collaborazione delle Associazioni di Categoria del settore, tutti coloro che vogliono svolgere tale attivita' a dichiararlo formalmente al Ministero della Giustizia si puo' evitare che i condomini si trovino ad essere amministrati da coloro che non solo non posseggono alcun requisito previsto per legge, ma che molto spesso evadono anche il fisco evitando di dichiarare il compenso che percepiscono come onorario...
E' giunto il momento di mettere un freno a questo perverso meccanismo di concorrenza sleale che danneggia non solo gli amministratori professionisti, ma tutta l'utenza condominiale”
CENTRO STUDI AMi (a favore). L'associazione AMi, concorda nella considerazione che tale Registro dovra' contenere i dati anagrafici di ogni amministratore, l'eventuale nominativo dell'Associazione di categoria alla quale e' iscritto, i dati relativi al regime fiscale con il quale opera, oltre a riportare annualmente i riferimenti dell'Associazione di Categoria del settore o l'Ente presso il quale ha frequentato il corso di aggiornamento professionale obbligatorio, con il superamento del relativo esame, svolto ai sensi del D.M. 140/2014. A tal proposito l'Avv.
Angelo Lantieri (Presidente Nazionale del Centro Studi Ami) ha sostenuto che “l'associazione AMi che rappresento ritiene opportuno istituire un registro di amministratore di condominio non solo volto ad arginare la lotta all'evasione fiscale nel settore, ma soprattutto volto ad arginare una professione considerata nel passato come lavoro di serie B, dove regna nel maggior caso incompetenza e mancanza di aggiornamento”. Inoltre, l'Ami allo stato dei fatti, chiederebbe non solo un registro “ma un codice deontologico o meglio delle norme che vincolino l'amministratore sull'etica professionale e quelli volti a fissare i parametri dei compensi professionali da un minimo ad un massimo e cio' anche al fine di evitare la dicitura nei verbali assembleare all'atto di nomina dell'amministratore di un riconoscimento di rimborso spese piuttosto che del compenso come di norma effettuano parecchi amministratori”.
UPPI (a favore). Secondo il giudizio del presidente Uppi Gabriele Bruyère “pare che ci si accinga ad accogliere quanto gia' da tempo era stato proposto da Anaci e Uppi, e cioe' un Registro (dato che un albo o un collegio non e' possibile istituirlo per mancanza di un titolo di studio).
Meglio se e' il Ministero a tenerlo ma devono essere specificati quali siano le associazioni che possono predisporre i corsi e gli esami per i nuovi amministratori e come possano iscriversi gli amministratori che svolgano l'attivita' regolarmente dopo avere seguito gli attuali corsi”.
UNAI (a favore). Anche UNAI ha manifestato giudizio positivo sull'obbligatorieta' del registro. In proposito Rosario Calabrese (presidente) ha precisato che “la tenuta dello stesso presso il Ministero della Giustizia emancipa la categoria degli amministratori di condominio differenziandola rispetto agli altri professionisti elencati presso il Ministero dell'Economia, assimilandola agli altri albi professionali che sono, appunto vigilati da tale dicastero.L'elemento sicuramente notevole e di pregio e' la previsione di indicare, a fianco di ciascuno nominativo, l'ente o associazione presso il quale lo stesso a conseguito l'attestato di formazione iniziale e, cosa altrettanto importante, l'attestato della formazione obbligatoria annuale delle 15 ore.
Questo finalmente introdurra' un discrimine tra la formazione acquisita presso enti seri, validi, qualificanti ed enti raffazzonati, non qualificanti, spesso truffaldini, ancorchè convenienti sotto l'aspetto economico e quindi particolarmente aggressivi sul mercato”.
ConfAMMINISTRARE (a favore). InfineCONFAMMINISTRARE, per mezzo della propria Accademia (che e' anche quella del settore di Confabitare), giudica favorevolmente l'eventuale istituzione di un registro degli amministratori di condominio, a condizione pero' che vi siano regole certe e, soprattutto, un severo controllo, per non rischiare che “verificati” risultino poi sempre i soliti e che invece chi “si nasconde” possa continuare a farlo impunemente, non dichiarandosi e non venendo comunque mai cosa'¬ “rintracciato”.
Secondo l'associazione “questo sara' fondamentale per una maggiore qualificazione della Categoria, ma anche per non rendere vani gli obiettivi fissati dal Senato, come sappiamo “arginare il dilagante fenomeno dell'esercizio abusivo dell'attivita' e la correlata evasione fiscale”, innescati oggi dall'infinito numero di “amministratori abusivi”.
L'auspicio e' poi quello che nel prossimo futuro si intervenga in modo ancora pia'¹ incisivo per la regolamentazione di una professione che indubbiamente oggi giorno riveste anche un'importante funzione sociale”.
=> Amministratori di condominio iscritti alle associazioni. Il regolamento condominiale puo' stabilire specifici requisiti
La redazione di Condominioweb, data la particolare e delicata questione, ringrazia le associazioni che hanno espresso il proprio parere al presente articolo.