E' fatto notorio tra operatori, proprietari immobiliari e associazioni di categoria che il mercato dell'edilizia abitativa stenti ancora a riattestarsi su dati pienamente positivi; peraltro, tra le criticita' del settore viene segnalata la difficolta' a rendere disponibili nuove soluzioni abitative, anche attraverso il recupero alla proprieta' degli immobili gia' esistenti.
Un aspetto nient'affatto di poco conto e' infatti l'estrema difficolta' della proprieta' di riacquisire le abitazioni locate pure a fronte di situazione di morosita' dei conduttori, che non solo si protraggono nel tempo, ma persistono pure a fronte di titoli giudiziali pienamente esecutivi di rilascio.
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Particolarmente diffuso e' il fenomeno di immobili lungamente occupati senza titolo: il tempo entro il quale i proprietari riescono ad riacquisirne la disponibilita' e' infatti spesso superiore ai due anni.
D'altro canto, la mancata liberazione delle abitazioni finisce per tradursi in un costo collettivo, laddove la Pubblica Amministrazione (nella specie, i Comuni) - come sancito nei piu' recenti arresti giusprudenziali - sia condannata a risarcire i proprietari per l'inerzia delle competenti autorita' nell'esecuzione degli sgomberi.
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In sostanza, gli attuali strumenti processuali, pure semplificati ed orientati al recupero degli immobili nel minor tempo possibile, paiono non rispondere alla necessita' di una piena attuazione del diritto dei proprietari.
Tra l'altro, lo stesso Ministero degli interventi e' di recente intervenuto con specifiche direttive ai Comuni affinchè si ricerchino soluzioni alternative: pur non potendosi frustrare l'esigenza di governo dell'emergenza abitativa, soprattutto in presenza di pesanti situazioni di disagio economico, le procedure di rilascio - evidenziano le organizzazioni di categoria - devono essere improntate ad una maggiore trasparenza e rapidita' .
Al fine dunque di superare situazioni che diventano particolarmente incresciose, e' stata cosa'¬ presentata- su sollecitazione di Federproprieta' , unitamente alle altre associazioni facenti capo al Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari - una proposta di legge destinata a modificare la disciplina della morosita' nelle locazioni abitative.
L'intervento della forza pubblica. In primo luogo il disegno mira a sancire il diritto del locatore di unita' immobiliari residenziali di richiedere, in fase di esecuzione dello sfratto,l'intervento dell'autorita' di forza pubblica sin dal primo accesso fissato dall'ufficiale giudiziario. Condizione per l'esercizio del citato diritto e' il persistere o il manifestarsi di una situazione di morosita' da parte del conduttore dopo che sia gia' intervenuta l'ordinanza giudiziale di convalida di sfratto o di rilascio ex art. 665 c.p.c.
Per ottenere l'ausilio della forza pubblica nel corso della procedura di liberazione dell'immobile, il locatore dovra' presentare un'apposita istanza presso l'Ufficio Esecuzioni del distretto della Corte d'appello in cui si trova l'immobile medesimo.
La richiesta di assistenza dovra' essere corredata del titolo esecutivo, dell'atto di precetto e del preavviso di rilascio.
Gli organi di forza pubblica dovranno quindi provvedere ad assistere l'ufficiale giudiziario in sede di esecuzione dello sfratto, rendendosi disponibili ad intervenire gia' a partire dalla prima data stabilita dall'ufficiale giudiziario non oltre 30 giorni dalla presentazione della suddetta istanza.
La sanatoria della morosita' ad opera del Comune. La proposta di legge interviene poi sulla disciplina dei contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione di cui all'art. 11, comma 3, l. n. 9 dicembre 1998, n. 431 nel caso di morosita' dei conduttori:l'attuale comma 3, ult.periodo, come modificato dal d.l. 13 settembre 2004, n. 240,dispone che «I comuni possono, con delibera della propria giunta, prevedere che i contributi integrativi destinati ai conduttori vengano, in caso di morosita' , erogati al locatore interessato a sanatoria della morosita' medesima, anche tramite l'associazione della proprieta' edilizia dallo stesso locatore per iscritto designata, che attesta l'avvenuta sanatoria con dichiarazione sottoscritta anche dal locatore». Il disegno di legge in questione interviene sulla citata disposizione suggerendo la seguente modifica: «I contributi integrativi destinati al conduttore moroso sono erogati dal Comune al locatore interessato quale sanatoria della morosita' medesima, anche tramite l'associazione dei proprietari edilizi designato dallo stesso locatore per iscritto; l'attestazione dell'avvenuta sanatoria e' attestata con immediata dichiarazione al Comune da parte dell'associazione predetta o dallo stesso locatore».
Quella che, allo stato attuale, appare solo una facolta' posta in capo alle Amministrazioni comunali, peraltro subordinata ad un provvedimento dell'organo politico collegiale, dovrebbe dunque trasformarsi in una procedura ordinaria e piu' snella.
Come ha affermato ieri Federproprieta' in un suo comunicato, «In questa maniera ['¦] si dovrebbero ottenere due risultati: un immediato rilancio del mercato immobiliare, pesantemente condizionato da anni, ed evitare una notevole spesa per la Pubblica Amministrazione».
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