I recenti accadimenti hanno riportato alla ribalta le necessarie riflessioni circa la vulnerabilita' dei fabbricati esistenti con specifico riferimento agli elementi secondari ed accessori, ossia quegli elementi con limitate o assenti caratteristiche strutturali.
Infatti, dovendo ragionare in merito all'idoneita' dei fabbricati esistenti, sia essa statica o sismica, non e' possibile trascurare elementi che, pur non mettendo a rischio la capacita' della struttura di sopportare i carichi di progetto, potrebbero generare limiti all'utilizzabilita' di quelle strutture.
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Gli elementi definiti come secondari o accessori non sono progettati per apportare contributi in termini di rigidezza e/o resistenza ma, comunque, i devono essere in grado di assorbire gli stessi livelli di deformazione della struttura portante, anche in caso di sisma.
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Quest'ultimo e' un caso che necessariamente non puo' trascurarsi perchè, nel caso ad esempio di eventi sismici anche di modesta entita' , il danneggiamento di elementi non strutturali, addirittura non facenti parte del generico edificio in esame, possono causare danni di natura economica fino all'inagibilita' dello stesso, proprio per la mancanza di sicurezza per elementi non strutturali a rischio crollo.
Cio' detto, assume fondamentale importanza definire quali siano gli elementi “secondari ed accessori” sui cui porre attenzione per la verifica di idoneita' di un fabbricato esistente.
Ebbene, la gamma di elementi su cui focalizzarsi e' amplissima, infatti si deve necessariamente ragionare sullo stato conservativo di cornicioni, intonaci, ringhiere, scale, balconi, comignoli, gronde, tamponamenti divisori, portoni e portali, coperture di terrazzi e balconi, controsoffitti, fregi decorativi, lampadari pesanti, busti, statue, ma anche di fioriere, insegne luminose, cartellonistica pubblicitaria, antenne, armadi tecnici (ad esempio con quadri elettrici), oppure ganci, tralicci e pali che rappresentano servita'¹ per servizi di pubblica utilita' (linee elettriche, telefoniche, alimentazione dei trasporti pubblici elettrificati, etc.).
Questa verifica deve essere fatta tassativamente dal momento che anche il semplice distacco e la conseguente caduta di elementi delle tipologie descritte, appesi a sbalzo o appoggiati privi di sufficienti sistemi di vincolo, possono provocare rischi per la sicurezza di persone che usufruiscono usualmente degli spazi asserviti ai fabbricati o, ancor pia'¹ semplicemente, che si ritrovano per puro caso nei luoghi di caduta.
Per questi motivi, nel caso degli edifici di nuova costruzione, le Norme Tecniche per le costruzioni segnalano la necessita' di verifiche tali da evirate l'attivazione di meccanismi di collasso fragili, ossia meccanismiin grado di provocare ribaltamenti e distacchi di elementi del fabbricato.
Parimenti, adeguate verifiche dovranno essere effettuate per ridurre o eliminare il rischio di medesimi comportamenti anche nei fabbricati esistenti.
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Non a caso, le linee guida per la redazione delle Certificazioni di Idoneita' Staticaper il Comune di Milano, prevedono che i tecnici incaricati della redazione delle stesse debbano procedere all'esecuzione di opportuni ed approfonditi sopralluoghi (quindi intendendo che devono essere certamente esaminati da vicino) finalizzati ad accertare, almeno sotto il profilo visivo, lo stato di conservazione di tali elementi dell'opera.
Le stesse Linee Guida, segnalano anche la necessita' di provvedere alla verifica di sicurezza di tali elementi e, in caso di dubbi, alla verifica speditiva ed empirica de loro stato di conservazione per accertarne consistenza e solidita' o anche la risposta a sollecitazioni di tipo sia statico che dinamico, quali potrebbero essere il vento ed il sisma.
Un metodo efficace per approcciare la verifica di tali elementi potrebbe quindi essere la redazione di una cecklist di verifica visiva che guidi il tecnico nel sopralluogo e che lo spinga ad approfondire la verifica in caso di dubbi sulle reali condizioni di sicurezza di tali elementi. Alcune semplici domande guida potrebbero essere del tipo: