La situazione italiana, in tema di inquinamento atmosferico, sta assumendo contorni sempre pia'¹ sconcertanti. Infatti, parlando dello smog, il Ministro Galletti fa presente che 'abbiamo fatto qualcosa di buono, ma molto dobbiamo ancora fare. Non sono tutte rose e fiori'. E' per questo, aggiunge, che 'sono preoccupato: per la qualita' dell'aria non ho la coscienza a posto'. Ma, se da un lato si promette la realizzazione del Piano sulla qualita' dell'aria delle Regioni in tutte le aree del bacino padano approvato entro maggio, dall'altro lato si cerca di circoscrivere l'ambito degli interventi ammissibili alla detrazione fiscale del 65% solo solo le caldaie a biomasse ad alti coefficienti di efficienza.
A tal proposito e' opportuno ricordare che Parlamento Europeo e il Consiglio hanno adottato negli scorsi scorsi la nuova direttiva sull'inquinamento atmosferico (Direttiva Europea UE 2016/2284 pubblicata sulla GU.U.E. del 17/12/2016) ed entrata in vigore il 31 dicembre 2016.
La Direttiva cd. NEC - che rappresenta il completamento ideale del pia'¹ ampio 'Pacchetto sulla Qualita' dell'Aria' - fissa, conformemente agli impegni nazionali di riduzione delle emissioni che derivano dalla versione rivista del Protocollo di Ga'¶teborg, i limiti per ciascun inquinante, per gli anni dal 2020 al 2029. Dal 2030 in poi le percentuali di riduzione diventeranno progressivamente pia'¹ alte.
Gli Stati membri - come ha precisato la Commissione Europea - devono recepire la direttiva entro il 30 giugno 2018 e, entro il 2019, devono presentare un programma di controllo dell'inquinamento atmosferico nazionale con misure finalizzate a garantire che le emissioni dei principali inquinanti (biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca) siano ridotte delle percentuali concordate entro il 2020 e 2030.
Il programma nazionale per il recepimento della Direttiva NEC dovra' garantire il coordinamento con i piani adottati in ambiti quali i trasporti, l'agricoltura, l'energia e il clima.
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L'azione italiana Con l'intento di accelerare il percorso di attuazione della Direttiva NEC e di proseguire l'azione dell'Esecutivo di contrasto allo smog, questa mattina, su iniziativa del Ministero dell'Ambiente, si sono incontrati Gian Luca Galletti, titolare del dicastero, i direttori generali competenti del medesimo Ministero, il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile e il Capo dipartimento del Ministero delle Politiche agricole Giuseppe Blasi.
Nel corso del confronto, fra le misure attuabili, e' emersa la possibilita' di riconoscere la detrazione fiscale del 65% alle sole caldaie a biomasse che rispondano ad alti criteri di efficienza, come individuati dal Conto Termico 2.0. Si rammenta che l'agevolazione in questione (il cd. ecobonus) viene riconosciuto se le spese sono state sostenute per interventi destinati ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti - di tutte le categorie catastali (anche rurali) compresi quelli strumentali, a differenza di quanto disposto in materia di agevolazione per interventi di ristrutturazione edilizia, riservata ai soli edifici residenziali.
=> Ariva l'eco-rivoluzione nel mondo delle caldaie. Nuove regole in Europa e in Italia.
Si puo' trattare di opere per:
Dall'incontro di oggi sembrerebbe dunque emergere la volonta' di circoscrivere l'ambito degli interventi ammissibili alla detrazione del 65%.
Il Decreto caldaiette nel Piano anti-smog Durante il confronto di questa mattina e' stata inoltre fatta una ricognizione sulle azioni attivate dai vari Ministeri e messe a disposizione delle Regioni: dal bando per la mobilita' sostenibile casa-scuola e casa-lavoro a quello sulle colonnine di ricarica elettrica, dal Decreto 'caldaiette' al fondo da 4,5 miliardi di euro per lo svecchiamento del parco mezzi pubblici.
A tale proposito si ricorda che lo scorso 30 gennaio si e' tenuto il primo di una serie di incontri tra gli assessori regionali alle Politiche ambientali delle quattro regioni del Bacino padano (Emi
Il Decreto caldaiette nel Piano anti-smog Durante il confronto di questa mattina e' stata inoltre fatta una ricognizione sulle azioni attivate dai vari Ministeri e messe a disposizione delle Regioni: dal bando per la mobilita' sostenibile casa-scuola e casa-lavoro a quello sulle colonnine di ricarica elettrica, dal Decreto 'caldaiette' al fondo da 4,5 miliardi di euro per lo svecchiamento del parco mezzi pubblici.
A tale proposito si ricorda che lo scorso 30 gennaio si e' tenuto il primo di una serie di incontri tra gli assessori regionali alle Politiche ambientali delle quattro regioni del Bacino padano (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) e il Ministro dell'Ambiente Galletti: le Regioni renderanno operativi entro l'estate i Piani aria per limitare l'inquinamento, mentre il Ministero, muovendo dalle misure adottate dalle singole Regioni, promuovera' un'azione di coordinamento e di armonizzazione delle medesime, al fine di aumentarne l'efficacia su scala pia'¹ ampia.
Nell'ambito dell'intesa e' inoltre emersa l'anticipazione dell'applicazione del cd. 'decreto caldaiette', il provvedimento normativo in materia di certificazione energetica delle caldaie, che prevede una classificazione degli impianti in base alle emissioni prodotte.
Saranno messi a disposizione, per l'intero territorio nazionale, 900 milioni di euro - 700 di quali destinati ai privati e 200 agli edifici pubblici - per l'acquisto dei nuovi dispositivi meno inquinanti; il contributo statale coprira' fino al 65% della spesa la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento.
=> Smog. In arrivo il «decreto-caldaiette». 700 milioni di euro destinati ai privati per la sostituzione degli impianti pia'¹ inquinanti
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