Tengono la testa bassa incrociando un vicino e non lo degnano di uno sguardo in ascensore. Il 61% degli italiani ammette di non aver alcun tipo di relazione coi propri vicini di casa e di aver difficolta' a relazionarvisi. Esperti sociologi e psicologi spiegano le ragioni di questa 'asocialita' condominiale', portata alla luce da un video-esperimento sociale.
Da 'parenti serpenti''¦ A 'vicini diffidenti'. Se una volta erano i famigerati congiunti ad essere evitati, oggi la frenesia della routine quotidiana (73%) e il poco tempo per socializzare (68%) hanno fatto sa'¬ che questa diffidenza si estendesse ai vicini di casa, visti con crescente fastidio e distacco da oltre 6 italiani su 10 (61%) che ammettono di non voler approfondire alcun rapporto coi propri dirimpettai. Dal 'condominio famiglia' tipico degli anni '50, in cui la maggior parte dei vicini di casa si conoscevano e condividevano i momenti della quotidianita' , si e' passati infatti ai 'condomini asociali', dove si conosce a malapena il nome dei dirimpettai, evitati o salutati a fatica sui pianerottoli. Un fenomeno pia'¹ marcato nelle grandi citta' del Nord, dove la mescolanza di etnie e provenienze regionali, unitamente ai ritmi lavorativi frenetici, hanno accentuato la diffidenza nei condoma'¬ni, che si manifesta principalmente sul pianerottolo di casa e le scale (66%), in ascensore (57%) e sul balcone (41%)
E' quanto emerge da uno studio promosso da NESCAFa'‰ che porta alla luce una problematica raccontata dal video-esperimento sociale 'The Nextdoor Hello' ( https://www.youtube.com/watch?v=CTvBJg2vqSg&nohtml5=False); lo studio da cui ha preso spunto l'esperimento e' stato condotto con metodologiaWOA (Web Opinion Analysis) su circa 1800 italiani, uomini e donne di eta' compresa tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog e forum per capire come sono cambiati nel tempo i rapporti nei condoma'¬ni italiani tra vicini di casa.
'L'esperimento sociale The Nextdoor Hello e' nato grazie all'individuazione di un fenomeno sempre pia'¹ forte nelle citta' italiane, ovvero la crescente difficolta' delle persone di comunicare con i propri vicini di casa - afferma Matteo Cattaneo, Marketing Manager NESCAFa'‰ - L'obiettivo che abbiamo raggiunto e' stato quello di dimostrare empiricamente, attraverso un concreto esperimento 'sul campo' raccontato da un video, che e' possibile ridurre le distanze venutesi a creare tra dirimpettai anche con un semplice gesto, come offrire una tazza di caffe''.
Ma perchè questa diffidenza per i vicini di casa e' sempre pia'¹ marca
Ma perchè questa diffidenza per i vicini di casa e' sempre pia'¹ marcata? Secondo gli italiani il motivo principale sta nella frenesia della routine quotidiana (73%), che impedisce di approfondire qualsiasi rapporto che non riguardi il nucleo famigliare, le amicizie pia'¹ strette o l'ambito lavorativo. Di conseguenza si ha a disposizione poco tempo per la socializzazione (68%), scoraggiata ancora di pia'¹ dall'aumentata percezione di micro-criminalita' e terrorismo attraverso i media (39%). Quasi un italiano su 2 (49%) teme di essere ignorato dal vicino, mentre il 32% dei monitorati ha paura di risultare invadente e il 29% sostiene di essere troppo timido.
Sulla stessa linea di pensiero il dott.Marco Costa, professore del Dipartimento di Psicologia dell'Universita' degli Studi di Bologna: 'Gli impegni lavorativi possono far vivere la propria abitazione soprattutto come luogo di riposo e rifugio proprio perchè l'attivita' sociale viene gia' coltivata in altri ambienti, come il luogo di lavoro ad esempio. Di conseguenza quando si e' a casa, si cerca anzitutto un nido in cui vivere la privacy, la riservatezza e il riposo. In secondo luogo, nella societa' sta aumentando la mobilita' e diminuisce il senso di attaccamento al luogo e anche al vicinato'.
Spesso pero' il contatto con i vicini di casa e' inevitabile fuori dalla porta di casa, ma come cercano di divincolarsi gli italiani che non amano il contatto coi condo'mini? Ben 8 su 10 fanno proprio finta di niente (79%), abbassando lo sguardo o facendo finta di scrivere un messaggio con lo smartphone. La seconda 'via di fuga' pia'¹ gettonata e' la frase 'Scusa ma sono di fretta' (68%), seguita da 'Sono in ritardo' (64%). Il 45% addirittura evita di utilizzare l'ascensore se gia' occupato da altri vicini, mentre il 39%si assicura che sulle scale non ci sia nessuno quando esce di casa.
'La prossimita' spaziale tra vicini di casa e' una potenzialita' che non porta automaticamente all'interazione e alla solidarieta' - spiega il dott. Giandomenico Amendola, professore di Sociologia Urbana nella Facolta' di Architettura dell'Universita' di Firenze - Essa non determina una spinta all'interazione e, men che meno, alla costituzione di solidi rapporti interpersonali. A maggior ragione, in un palazzo abitato in da lavoratori, le occasioni di incontro sono inevitabilmente sporadiche ed in genere molto rapide e formali. Andando ad analizzare i fattori che agiscono sui rapporti di vicinato, i principali sono l'omogeneita' sociale-culturale e il tempo di residenza'.
Ma qual e' l'identikit del 'coinquilino asociale'? Sono principalmente gli uomini ad essere diffidenti nei confronti dei vicini di casa (69%),contro il 53% delle donne. La fascia di eta' che raccoglie pia'¹ persone diffidenti coi vicini di casa e' quella tra i 31 e i 50 anni (71%), mentre scende al 60% tra gli over 50 e al 51% tra gli under 30. Il fenomeno, che e' molto pia'¹ forte tra gli abitanti dei grandi centri urbani del Centro-Nord come Milano (69%), Torino (68%), Venezia (66%) e Bologna (64%), al Sud si verifica con minore intensita' , come a Roma (57%), Napoli (55%) e Palermo (52%). Tra le categorie pia'¹ 'asociali col vicinato'ci sono i manager (68%), i liberi professionisti (65%), gli avvocati (64%), i banchieri (63%) e gli impiegati (62%).
'Per abbattere questi muri la ricetta e' molto semplice - conclude lo psicologo Marco Costa - Basta creare attivita' comuni come pulizia dei luoghi condivisi o feste di condominio, occorre cioe' creare degli obiettivi comuni in cui i condomini possono riconoscersi. Piccoli gesti come l'offrire un caffe' od offrire cibo costituiscono anche attivita' che permettono d'incontrare gli altri senza la preoccupazione di dover interagire in modo personale, mitigando l'ansia di un contatto personale'.
Il sociologo Giandomenico Amendola afferma invece che 'Tra i principali simboli della socializzazione tra vicini, il caffe' ne e' un esempio e appartiene alla tradizione nordamericana: l'espressione 'popping into neighbours for a coffee' e' infatti tipica dei sobborghi statunitensi contrassegnati da una forte omogeneita' sociale. Proprio per ridare forza a questa tradizione di vicinato e' nato il movimento dei Coffee Parties'.
Ma quali sono gli effetti della socializzazione tra vicini di casa? Al primo posto la scomparsa dell'imbarazzo nei successivi incontri con i condo'mini (61%), fatto che rende le persone pia'¹ serene e meno timorose di incrociare i dirimpettai negli spazi comuni. In seconda posizione la consapevolezza di avere un appoggio in caso di bisogno (53%); questo si puo' verificare ad esempio quando manca un ingrediente in cucina o in caso di lievi incidenti domestici. Infine, al terzo posto, la maggiore intraprendenza nell'invitare i vicini di casa per condividere un momento di relax (44%), per esempio davanti a un buon caffe'.