Le norme all'esame del Parlamento, che spostano le cause dai tribunali, rischiano di far impennare i conflitti di competenza. Preliminarmente, dalla prima lettura delle norme si evidenzia che lo schema di decreto legislativo attuativo della legge delega 57/2016 scarica sui magistrati onorari un numero elevatissimo di cause condominiali.
Il testo prevede che la nuova competenza si applichera' solamente ai procedimenti civili contenziosi e di volontaria giurisdizione introdotti dal 30 ottobre 2021 con competenze di valore che passeranno da 5mila a 30mila euro.
Premesso cio', nonostante i quattro anni per adattarsi alle nuove norme, le polemiche tra gli operatori si sono accese subito.
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A tal proposito la Redazione di Condominioweb ha aperto un sondaggio sugli aspetti legati allo schema di decreto legislativo attuativo della legge delega 57/2016 in merito al contenzioso del condominio presso i Giudici di Pace. Ecco le risposte pervenute in redazione.
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CONFAMMINISTRARE. La materia condominiale, nonostante occupi uno spazio rilevante del codice civile, conserva una staticita' normativa evolutiva creando ampi spazi di discussione e riservando ancora oggi ampi margini di discrezionalita' da parte degli organi giudicanti.
In tale spazio si muovono notevoli interessi che riguardano sia gli operatori del settore condominiale ed immobiliare sia tutti i proprietari immobiliari appartenenti nei condomini.
La proprieta' immobiliare rappresenta ancora oggi il maggior bene interessato dalla collettivita' e se il Legislatore non interviene adeguatamente e tutela di tali beni, crea un disagio notevole a un ampio arco di raggio di persone interessate che sfocia spesso nella degenerazione delle problematiche.
Dopo questa premessa introduttiva, Isidoro Tricarico (Vice Presidente Nazionale Confamministrare con delega al Sud) ha evidenziato che “cio' che manca a nostro avviso e' un tribunale specifico dell'ambito condominiale ed immobiliare, con una preparazione ad hoc dei magistrati e con una specializzazione dell'avvocatura, per agevolare l'orientamento normativo e giurisprudenziale della materia.
La recente riforma accolla effettivamente un carico giudicante eccessivo a un organo composto in prevalenza non da giudici togati.
Tale organo che gia' da tempo lamentava lacune ritardi derivanti dall'eccesso di contenzioso con strutture non adeguate al carico, con particolare riferimento ad aule e personale a disposizione”. A parere di Confamministare, quindi, con la presente rivoluzione delle competenze del Giudice di Pace porterebbe ad un meccanismo malfunzionante: tale ricaduta potrebbemoltiplicare i danni agli operatori del settore incalcolabili nonchè creare una sfiducia di fondo verso la giustizia che a ciascun cittadino italiano deve essere garantita.
AMI. In tema di modifiche procedurali in ambito condominiale, se da un lato si e' cercato di dare un riferimento normativo oltre agli articoli gia' previsti dal codice civile, con la legge 220/2012, di certo il decreto legislativo attuativo della legge delega 57/2016 risulta anch'esso lacunoso. Oltre a questa prima critica, secondo l'Avv. Angelo Lantieri (Presidente del Centro Studi Nazionale Ass.
Manager Immobiliari) “sarebbe pertanto opportuno rimodulare le competenze tra i Giudici togati ed i Giudici di Pace.
Se da una parte la competenza per valore potrebbe essere una linea di confine, certo e' che determinate materie dovrebbero essere solo di competenza del Tribunale.
Per intenderci a parere dello scrivente e dell'associazione che rappresenta, errata risulta la competenza del Giudice di Pace in ordine ai procedimenti di espropriazione mobiliare presso il debitore e quelli di espropriazione di cose del debitore in possesso di terzi (sotto le direttive pero' di un giudice togato), come anche i procedimenti connotati da minore complessita' in materia successoria e di comunione, nonchè le cause in materia di diritti reali e di comunione ( sempre poco complesse )”. Pertanto, secondo l'Ass.
Ami, nella materia condominiale, corretta potrebbe essere una demarcazione sulla competenza per valore, e la capacita' di essere conciliatore, cosa'¬ come previsto gia' dagli articoli di legge conferendogli maggiore competenza ed abolendo il flop della mediazione; ma in materia di esecuzione, in cui il Condominio sia parte attiva ed in materia di volontaria giurisdizione (revoca o nomina amministratore) lasciare la competenza al Tribunale.
CONFEDILIZIA. La sottrazione alla magistratura togata, con attribuzione ai giudici di pace, di tutte le cause in materia di condominio creerebbe le condizioni per un aumento esponenziale del contenzioso in sede di impugnazione.
Lo evidenzia Confedilizia sulla base di quanto contenuto nello schema di decreto legislativo attuativo della legge delega di riforma della magistratura onoraria, all'ordine del giorno di stamane nella riunione del Consiglio dei Ministri.
In particolare, secondo Confediliza “le controversie in una materia in continua evoluzione come quella condominiale – per di pia'¹ recentemente riformata – sono particolarmente delicate, poichè interessano diritti fondamentali delle persone e, spesso, questioni economiche di rilevante entita' .
Sono, inoltre, frequentemente caratterizzate da notevole complessita' giuridica, come dimostra il fatto che molte cause, specie negli ultimi anni, hanno dovuto essere risolte dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Mentre lo schema oggi all'esame in via preliminare non fa alcun distinguo nè con riguardo al valore nè alla tipologia del contenzioso.
E cio', in evidente contrasto con quanto dichiarato da rappresentanti del Governo sia in Parlamento sia sui media, che si erano impegnati a limitare, in sede di esercizio della delega, la competenza dei giudici di pace in materia condominiale”. Anche per Confediliza il provvedimento, prima della sua approvazione definitiva, dovrebbe essere modificato secondo gli impegni assunti dal Governo di modo che in una materia, come quella condominiale, che riguarda la stragrande maggioranza degli italiani, sia assicurata una tutela giurisdizionale adeguata.
CENTRO STUDI ANAIP. Lo schema di decreto legislativo attuativo della legge delega 57/2016, desta non poche perplessita' , specie nella parte in cui, esorbitando dai confini della delega legislativa, intende devolvere alla competenza del Giudice di Pace (ora Magistrati Onorari) l'intera materia contenziosa in ambito condominiale.
Invero, l'obiettivo del legislatore delegato pare andare al di la' della delega che prevedeva l'attribuzione al Giudice di Pace della competenza per i procedimenti di volontaria giurisdizione, con esclusione dei procedimenti contenziosi. Dopo questa premessa, secondo l'Avv. Daniele De Bonis(Direttore Centro Studi dell'Associaz. Naz.
Amministratori Immobiliari Professionisti) “la ratio ispiratrice della delega era, dunque, evidente: estendere le competenze del Giudice di Pace anche in ambito condominiale, ma con le limitazioni attinenti alla materia ed alla tipologia di procedimento.
Lo schema di decreto, in ultima analisi, presenta profili di dubbia costituzionalita' , esorbitando dai confini dello schema dettato dalla legge delega, con il rischio paradossale di dilatare i tempi della giustizia e di tradire la certezza del diritto”. Quindi, secondo l'Ass.
ANAIP, si presume che gli Uffici del Giudice di Pace non siano idonei ad assorbire tutto il contenzioso in materia condominiale, anche considerando l'ulteriore aumento delle controversie che il legislatore delegato ha ad essi devoluto, sottraendole al Tribunale.
Inoltre, data la particolare complessita' della materia condominiale, che coinvolge numerose problematiche tecnico/giuridiche, si ritiene che la materia dovrebbe rimanere riservata al giudice togato, l'unico ad avere l'esperienza e la specializzazione indefettibile per offrire al cittadino le migliori risposte in termini di celerita' e certezza nella risoluzione delle controversie.
In conclusione, alla luce di tutto quanto innanzi esposto, emerge con molta chiarezza che lo schema di riforma delle competenze del Giudice di pace, in materia di condominio, rischia di far impennare i conflitti di competenza.
Difatti, il problema principale sembra proprio quello legato alla dubbia competenza del giudice di pace o all'occorrenza anche quella del tribunale, rallentando cosa'¬ il contenzioso e impegnando altri magistrati.
Ciononostante, le riforme di recente attuazione sembrano non tenerne in debito conto del drastico taglio delle sedi dei giudici di pace, al trasferimento di gran parte del personale amministrativo dagli uffici del giudice di pace al tribunale.
Premesso quanto esposto, non resta che attendere gli ulteriori sviluppi di questa “rivoluzione” giurisdizionale in ambito condominiale.
=> Cause condominiali al Giudice Di Pace: una sciagura o una opportunita' ?
La redazione di Condominioweb, data la particolare e delicata questione, ha invitato tutte le associazioni di categoria ad esprimere un proprio parere al presente sondaggio. Di queste, solo 4 associazioni hanno aderito inviandoci il loro interessante contributo in commento. A queste vanno i ringraziamenti per questo lavoro.
=> La ripartizione di competenza tra tribunale e giudice di pace in materia condominiale