Estendere all'edilizia residenziale pubblica gli incentivi al miglioramento sismico. Lo ha annunciato il Ministro Delrio.
In Italia, secondo quanto pubblicato con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito del MIT, il 40% degli edifici di edilizia residenziale pubblica, sono localizzati in zona sismica 1, la pia'¹ a rischio, e sono stati costruiti prima del 1980. Si tratta quindi di edifici che non rispondono agli attuali requisiti antisismici e necessitano di interventi di miglioramento di particolare urgenza.
Per tali ragioni, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio ha annunciato che 'che nella prossima Legge di Bilancio di si proporra' di estendere all'edilizia residenziale pubblica gli incentivi al miglioramento sismico'.
Delrio ha aggiunto: 'Si tratta di facilitazioni molto importanti perchè la messa in sicurezza delle nostre case e' una questione di primaria importanza per il nostro territorio.
E' necessario che gli italiani capiscano che utilizzando il sisma bonus, rendono pia'¹ sicuro il loro patrimonio edilizio'.
Delrio ha quindi garantito che «verranno aggiunti i denari» necessari per l'ampliamento della misura che consente miglioramenti antisismici al patrimonio residenziale pubblico.
Anche il presidente di Federcasa Talluri precisa che “l'estensione del bonus agli enti 'consentirebbe di avviare subito una prima tranche di interventi sugli edifici a maggior rischio, per circa duemila alloggi, con investimenti pari a 75 milioni'.
Servono tra i 360 e i 400 milioni per la messa in sicurezza degli edifici residenziali pubblici.
Federcasa, l'associazione che raccoglie i gestori delle case popolari, ha stimato che su 2.760 edifici presenti nella zona sismica 1 (la pia'¹ a rischio), 1.100 necessitano di interventi di miglioramento.
Per raggiungere l'80% di sicurezza occorrerebbero investimenti compresi tra 290 e 320 milioni, mentre per arrivare almeno al 60% il fabbisogno finanziario e' stimato intorno ai 216 e 240 milioni di euro.