Il tema della prescrizione dei crediti per il compenso maturato dagli amministratori condominiali e' piuttosto dibattuto in giurisprudenza che da tempo si interroga se tale attivita' possa considerarsi come attivita' professionale a tutti gli effetti malgrado, i soggetti che curano l'amministrazione del condominio, non siano assoggettati all'iscrizione ad alcun albo.
Per chiarire i numerosi dubbi sul tema riteniamo utile, ancora una volta, avvalerci del contributo offerto dalla giurisprudenza di merito.
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=> Quando l'amministratore incassa i compensi in nero
La vicenda. Un condominio si oppone al decreto ingiuntivo ottenuto dall'ex amministratore di condominio, che ingiunge all'ente il pagamento di prestazioni professionali per l'incarico svolto negli anni dal 2001 al 2008.
A sostegno della sua opposizione il condominio puntualizza di aver corrisposto all'amministratore i compensi maturati durante tale arco temporale, che all'epoca il conto del condominio non era privo di provvista, e che l'amministratore ha prelevato dei fondi dal conto non giustificandoli e che tale circostanza non esclude che gli stessi possano essere stati utilizzati per il pagamento del suo compenso.
Per quanto concerne, invece, i motivi di diritto posti a fondamento della sua opposizione il condominio ha eccepito tanto l'intervenuta prescrizione presuntiva triennale del credito vantato precisando che la richiesta e' avvenuta nel 2013, mentre l'ultimo rendiconto approvato dall'assemblea risaliva al 2008, quanto la prescrizione estintiva decennale degli importi fondati su approvazione del rendiconto, oltre all'insussistenza del credito poichè non risultante da alcun documento.