Se i condo'mini volessero ricorrere all'Autorita' Giudiziaria per la nomina dell'amministratore condominiale, che spese dovrebbero mettere in conto di dover sostenere?
Il quesito fa riferimento ai condo'mini in generale, ma com'e' noto ciascun condo'mino puo' avanzare richiesta in tal senso.
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Nomina giudiziale dell'amministratore condominiale
L'art. 1129, primo comma, c.c. specifica che nei condomini con piu' di otto partecipanti, ovvero in quelli che vi sono almeno nove condo'mini (nel conteggio i condo'mini comproprietari di un appartamento sono considerati come un unico condo'mino, al pari quello proprietario di piu' unita' immobiliari), l'assemblea deve provvedere alla nomina di un amministratore.
Ove tale organismo non adempia, dice la norma, ciascun condo'mino puo' presentare un ricorso all'Autorita' Giudiziaria, affinchè la stessa provveda in sostituzione dell'assise inerte.
Dottrina e giurisprudenza sono concordi nel considerare questo genere di ricorso, la cui udienza si tiene in camera di consiglio un'azione da ricomprendersi nell'ambito di quelle cosa'¬ dette in volontaria giurisdizione.
In sostanza in questi procedimenti ci si rivolge all'Autorita' Giudiziaria non perchè la stessa decida in merito alla esistenza/inesistenza di diritti (es. diritto al risarcimento del danno, nullita' contratti, ecc.), ma affinchè assuma una decisione che il privato non sta assumendo.
La competenza a decidere in merito alla nomina giudiziale dell'amministratore di condominio e' posta in capo al Tribunale, anche se a far data dal 31 ottobre 2021, in virtu' di quanto disposto dal D. Lgs. 13 luglio 2017, n. 116, la competenza verra' posta in capo ai Giudici onorari di Pace.
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Per la presentazione del ricorso, trattandosi di procedura di volontaria giurisdizione, non e' necessaria la presenza di un avvocato, anche se non essendo questa un'affermazione che trova preciso riscontro in una disposizione normativa, ci si potrebbe imbattere in Tribunali che sul punto hanno orientamenti differenti.
Somme da sborsarsi per il deposito del ricorso
Quanti soldi bisogna mettere da parte o forse sarebbe meglio dire preparare per presentarsi in Tribunale e depositare il ricorso?
Subito, cioe' per questo adempimento, servono euro 98,00 a titolo di contribuito unificato ed € 27,00 per l'imposta di bollo legata al deposito della domanda.
Una volta emesso il decreto e quindi fissata l'udienza, bisognera' domandare copia degli atti, salvo possibilita' di estrarla per via telematica, senza alcun costo. In tal caso pero' e' necessaria l'assistenza di un avvocato che e' abilitato ad attestare la conformita' della copia estratta all'originale.
Tornado ai costi delle copie, anche qui da corrispondersi sotto forma di marca da bollo, essi variano a seconda del numero di pagine delle quali si chiede copia. Considerando la tipologia di ricorso in relazione al contenuto, intorno ad € 11-12 euro per ogni copia.
A queste somme vanno poi unite le spese di notifica, ossia i costi necessari per inviare l'atto a tutti i condo'mini che non hanno presentato il ricorso. Costi, in questo caso, da valutarsi caso per caso.
Ad ogni buon conto nel complesso bisogna preventivare dei costi, cosa'¬ detti vivi, ossia riguardanti imposte, tasse e simili, non inferiori a duecento cinquanta euro.
Compenso dell'avvocato incaricato di seguire l'azione giudiziale
La volontaria giurisdizione - si diceva pur mettendo in guardia dalle prassi locali - e' procedura rispetto alla quale non e' necessario rivolgersi ad un avvocato per la presentazione del ricorso.
Eppure, laddove lo si facesse, bisogna mettere in conto che le spese legali sostenute non potranno essere ripetute dalla controparte, in questo caso gli altri condo'mini non ricorrenti.
Sul fatto che in sede di volontaria giurisdizione non si possa addivenire alla condanna alle spese legali (tranne che per il caso di revoca dell'amministratore giudiziale, cfr. Cass. n. 20957/2004), la Corte di Cassazione e' sostanzialmente univoca (tra le tante, ad esempio, Cass. n. 15131/2015).
Va, quindi, messo in conto che il compenso del legale spettera' ad esclusivo carico della parte ricorrente.
Qual e' il compenso che puo' domandare un legale per la proposizione del ricorso e piu' in generale per l'attivita' connessa ad esso (udienza, ecc.)?
Al riguardo inprimis vale il principio della libera contrattazione tra le parti. L'avvocato puo' richiedere un compenso in base a quella che e' la propria valutazione della complessita' del ricorso, ecc.
In caso di contenzioso sull'ammontare del compenso, il giudice adito dovra' valutarlo in base ai parametri forensi di riferimento.
Nel caso in esame, ossia di un ricorso in sede di volontaria giurisdizione e sostanzialmente di valore indeterminabile, seguendo le indicazioni di cui al decreto n. 55 del 2014, il compenso potrebbe variare tra € 2.225,00 ed € 3.170,00, salvo riduzioni o aumenti applicabili dal giudice nella misura prevista dal suddetto decreto (ossia diminuiti fino al 50% ed aumentati fino all'80%).