Il Comune non e' legittimato a richiedere la rimozione della caldaia con scarico a parete, poichè trattasi di una caldaia a condensazione (a basso NOx) installata dal proprietario nel rispetto delle distanze di scarico dei fumi e costretto al distacco dalla canna fumaria collettiva perchè risultata non a norma.
E' quanto stabilito dal TAR Lombardia (sent. 1808/2017) che ha condannato il condominio a provvedere all'adeguamento della canna fumaria e il Comune per “eccesso di potere per travisamento dei presupposti di fatto e di diritto”.
=> Scarico dei fumi. Possibile l'uso di sistemi alternativi (ma solo per attivita' commerciali).
L'oggetto del contendere. Un condomino proprietario di un monolocale ristrutturato, decide di sostituire la vecchia caldaia di tipo B (a camera aperta e tiraggio naturale), con una caldaia di tipo C (tradizionale o a condensazione), cosa'¬ come stabilito dalla normativa tecnica nazionale in materia di sicurezza d'impianti a gas per uso domestico (la UNI 7129:2015 - “Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione.
Progettazione, installazione e messa in servizio”) che ne vieta l'installazione in monolocale.
Prima di procedere alla sua installazione e collegare l'impianto di scarico fumi alla canna fumaria collettiva dell'intero condominio, l'amministratore affida ad una societa' di risanamento e installazione canne fumarie, l'incarico di eseguire video ispezioni per verificarne lo stato e le condizioni di esercizio e approntare una relazione tecnica.
A seguito di questa, si evidenziano diverse irregolarita' : alla canna fumaria collettiva ramificata , sono collegati gli impianti di scarico di caldaie di tipo B e di tipo C, normativamente incompatibili fra loro per convogliare le immissioni nella medesima canna; dunque si conclude che la canna collettiva non e' a norma e andrebbero eseguiti interventi di risanamento.
Tali interventi non vengono effettuati e dunque il condomino decide di installare una caldaia di tipo C a condensazione a basso NOx (cioe' a basse emissioni di ossidi di azoto), con scarico a parete, cosa'¬ come consentito dalla norma in materia.
Nonostante le rimostranze del condomino proprietario dell'appartamento soprastante (che lamentava l'emissione di fumi dannosi) e l'ordinanza comunale che richiedeva la messa a norma dello scarico a parete del singolo proprietario perchè ritenuto non conforme all'art. 3.4.46 del Regolamento comunale d'igiene, il TAR Lombardia annullava tale provvedimento comunale, dando ragione al proprietario: quest'ultimo e' in regola con la normativa nazionale e l'impianto a bassa emissione di NOx puo' prevedere lo scarico a parete, cosa'¬ come stabilito dal D.Lgs. 102/2014.
=> Impianti di scarico condominiali. Analisi tecnica.
Cosa prevede la normativa nazionale. In base all'art. 14 (Servizi energetici ed altre misure per promuovere l'efficienza energetica) del D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 (recante: 'Attuazione della Dir. 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le Dir. 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le Dir. 2004/8/CE e 2006/32/CE'), che ha ulteriormente modificato l'art. 5, co. 9, del D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412 (Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia), gia' precedentemente modificato dalla L. 3 agosto 2013, n. 90 ('Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 4 giugno 2013, n. 63, recante Disposizioni urgenti per il recepimento della Dir. 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonchè altre disposizioni in materia di coesione sociale'), tutti gli impianti termici di nuova installazione, a partire dal 31.08.2013, dovranno convogliare i prodotti della combustione ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente.
=> Nuove modifiche per lo scarico fumi.
In taluni casi pero', e'
ammessa la deroga allo scarico a tetto, ed in particolare quando: