Con riferimento alla regolamentazione delle misure di prevenzione incendi la normativa vigente detta un insieme di prescrizioni finalizzate a ridurre e contrastare la propagazione degli incendi.
Le leggi ed i decreti che si occupano della materia distinguono tra misure di protezione attiva e misure di protezione passiva: qui di seguito ci occuperemo delle ultime.
=> Prevenzione incendi. La sicurezza prima di tutto. I limiti della discrezionalita' dell'assemblea di condominio.
Che cos'e' la protezione incendi?
In termini generali, l'art. 13, primo comma, del d.lg
In termini generali, l'art. 13, primo comma, del d.lgs n. 139/06 definisce la prevenzione incendi come 'la funzione di preminente interesse pubblico diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumita' delle persone e di tutela dei beni e dell'ambiente attraverso la promozione, lo studio, la predisposizione e la sperimentazione di norme, misure, provvedimenti, accorgimenti e modi di azione intesi ad evitare l'insorgenza di un incendio e degli eventi ad esso comunque connessi o a limitarne le conseguenze'.
=> Impianti negli edifici e certificazioni di conformita' e rispondenza
Le misure di protezione passiva rientrano nel novero di quelle finalizzate a tale scopo.
Partiamo da una definizione di misure di protezione passiva; esse possono essere definite come l'insieme delle misure di protezione rispetto alle quali non e' prevista l'azione di un uomo o l'azionamento di un impianto, ma la cui presenza ha lo scopo di limitare gli effetti dell'incendio nello spazio (misure a contrasto della propagazione) e nel tempo (misure a contrasto della durata).
Sono solitamente considerati strumenti di protezione passiva antincendio;
a) le barriere antincendio, che possono essere cosa'¬ specificate:
- isolamento dell'edificio;
- distanze di sicurezza esterne ed interne;
- muri tagliafuoco, schermi etc.
b) strutture aventi caratteristiche di resistenza al fuoco commisurate ai carichi d'incendio;
c) materiali classificati per la reazione al fuoco;
d) sistemi di ventilazione
e) sistema di vie d'uscita commisurate al massimo affollamento ipotizzabile dell'ambiente di lavoro e alla pericolosita' delle lavorazioni.
=> La guida tecnica dei Vigili del Fuoco per la prevenzione incendi delle facciate.
Il decreto ministeriale 30 novembre 1983 contiene termini e definizioni rispetto alle prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni.
Cosa'¬, ad esempio, il punto 2.3 definisce la Distanza di protezione quale 'valore minimo, stabilito dalla norma, delle distanze misurate orizzontalmente tra il perimetro in pianta di ciascun elemento pericoloso di un'attivita' e la recinzione (ove prescritta) ovvero il confine dell'area su cui sorge l'attivita' stessa'.
Si tratta di misure che sono rese obbligatorie dalla normativa vigente per gli edifici di nuova costruzione e che deve essere adottate - eventualmente con delle deroghe da valutarsi caso per caso - nell'ipotesi di adeguamento degli edifici esistenti alla norma antincendi vigente.
Nel caso di lavori di adeguamento che riguardino parti comuni di un edificio in condominio, le decisioni circa le misure da adottare devono essere assunte dell'assemblea e la relativa spesa suddivisa tra tutti i condo'mini (o tra tutti i condo'mini interessati, nel caso di condominio parziale) in ragione dei millesimi di proprieta' , salvo diverso accordo tra tutti gli interessati.
=> Il mancato adeguamento alle norme antincendio puo' essere causa di revoca giudiziale dell'amministratore di condominio?