Che cos'e' una categoria catastale?
Qual e' la funzione della categoria catastale?
Quante categorie catastali esistono?
Per rispondere a queste domande e' indispensabile volgere lo sguardo al regio decreto legge n. 652 del 1939, convertito in l. 11 agosto 1939, n. 1249, altrimenti noto come provvedimento teso a disciplinare l'accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del relativo reddito e formazione del nuovo catasto edilizio urbano.
Del pari fondamentale, ai fini della corretta definizione della categoria catastale e' il d.p.r. n. 1152/1949 recante “Approvazione del Regolamento per la formazione del nuovo catasto edilizio urbano”: una norma attuativa.
E' sempre bene ricordare che il catasto ha principalmente la funzione di catalogare la presenza sul territorio degli immobili ai fini dell'applicazione delle imposte fondiarie.
La catalogazione avviene attraverso l'attribuzione agli immobili di una serie di indicatori dai quali sia poi possibile trarre una rendita fondiaria in coerenza con i valori di riferimento.
=> Definizione di vano catastale
In questo contesto l'art. 8 della l n. 1249/1939 specifica che;
Per la determinazione della rendita, le unita' immobiliari di gruppi di comuni, comune o porzione di comune, sono distinte, a seconda delle loro condizioni estrinseche ed intrinseche, in categorie e ciascuna categoria in classi.
Per ciascuna categoria e classe e' determinata la relativa tariffa, la quale esprime in moneta legale la rendita catastale con riferimento agli elementi di valutazione che saranno definiti dal regolamento.
Il regolamento e' il d.p.r. n. 1152. Questo distingue due operazioni che hanno a che fare con le categorie:
a) la qualificazione;
b) la classificazione.
Le norme di riferimento sono rappresentate dagli artt. 6 e ss. del succitato decreto del presidente della repubblica.
=> “Loft”. Quando l'esatta classificazione catastale dell'immobile e' irrilevante.
In particolare con la qualificazione si distingue entro quale categoria vada collocato un immobile. Si pensi, ad esempio, alle unita' immobiliari ad uso abitativo e a quelle ad uso commerciale o i depositi, ecc. Tali categorie, la cui denominazione e' uniforme in ambito nazionale, prende il nome di gruppi.
Nell'ambito delle categorie, poi, esistono le classi, ossia un catalogazione nell'ambito della medesima categoria differenziata in ragione dei “gradi notevolmente diversi delle rispettive capacita' di reddito” (art. 7 d.p.r. n. 1152/1949).
Attualmente sono previsti i seguenti sette gruppi
Gruppo A - Abitazioni e uffici
Gruppo B – Immobili destinati a servizi
Gruppo C – Immobili commerciali
Gruppo D - Immobili a destinazione speciale
Gruppo E - Immobili a destinazione particolare
Gruppo F - Entita' urbane
Gruppo T – Terreni
Nell'ambito di questi gruppi, poi, sono inserite le classi della categoria, numerate da 1 in poi in ragione del decremento di redditivita' (anche se per il Gruppo A sono state aggiunti numeri slegati da questa indicazione).
Si riporta qui di seguito a titolo esemplificativo la classificazione degli immobili ad uso abitativo:
A/1- Abitazioni di tipo signorile
A/2 - Abitazioni di tipo civile
A/3 - Abitazioni di tipo economico
A/4 - Abitazioni di tipo popolare
A/5 - Abitazioni di tipo ultrapopolare
A/6 - Abitazioni di tipo rurale
A/7 - Abitazioni in villini
A/8 - Abitazioni in ville
A/9 - Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici
A/10 - Uffici e studi privati
A/11 - Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi
Al link l'elencazione dettagliata di tutte le categorie suddivise per classi:
http://www.catasto.it/categorie.html
=> Vi e' obbligo da parte della Amministrazione Finanziaria di motivare adeguatamente la variazione catastale.