l'Iva al 22% per le cessioni e gli att
Sia nell'uno che nell'altro caso, a partire dal 2018 opererebbe il riferito aumento, rispettivamente all'11,5% e al 25%.
Al medesimo trattamento fiscale sono soggetti gli immobili strumentali (destinati ad uso ufficio, negozio ecc): pertanto, per un immobile del valore di 200.000 euro, l'aumento dell'aliquota all'11,5% determinerebbe un aumento dell'importo versato a titolo di IVA, nel 2018, da 20.000 euro a 23.000 euro.
Nel caso in cui si tratti di un immobile abitativo di lusso o di un fabbricato strumentale ceduto dall'impresa costruttrice o da un privato che abbiano scelto l'applicazione dell'IVA, il passaggio all'aliquota del 25% farebbe salire, su un importo di 200.000, l'ammontare complessivo dell'imposta da 44.000 euro a 50.000 euro.
Ancora, si rammenta che, in materia di ristrutturazioni edilizie, e' attualmente prevista l'applicazione dell'Iva con l'aliquota
Al medesimo trattamento fiscale sono soggetti gli immobili strumentali (destinati ad uso ufficio, negozio ecc): pertanto, per un immobile del valore di 200.000 euro, l'aumento dell'aliquota all'11,5% determinerebbe un aumento dell'importo versato a titolo di IVA, nel 2018, da 20.000 euro a 23.000 euro.
Nel caso in cui si tratti di un immobile abitativo di lusso o di un fabbricato strumentale ceduto dall'impresa costruttrice o da un privato che abbiano scelto l'applicazione dell'IVA, il passaggio all'aliquota del 25% farebbe salire, su un importo di 200.000, l'ammontare complessivo dell'imposta da 44.000 euro a 50.000 euro.
Ancora, si rammenta che, in materia di ristrutturazioni edilizie, e' attualmente prevista l'applicazione dell'Iva con l'aliquota ridotta del 10% sulle prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su immobili residenziali.
Le cessioni di beni restano assoggettate all'aliquota Iva ridotta, invece, solo se la relativa fornitura e' posta in essere nell'ambito del contratto di appalto; tuttavia, quando l'appaltatore fornisce beni di valore significativo (ossia, ascensori e montacarichi, infissi esterni e interni, caldaie, videocitofoni, apparecchiature di condizionamento e riciclo dell'aria, sanitari e rubinetteria da bagni, impianti di sicurezza), l'aliquota ridotta si applica su tali beni soltanto sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi .
=> Nessuna IMU sulle pertinenze degli immobili non risultanti dagli atti catastali. tasse
Per i lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione e' poi sempre prevista, senza alcuna datadi scadenza, l'applicazione dell'aliquota Iva del 10%; tutti i riferiti valori, per effetto delle novita' fiscali introdotte dalla Manovrina, subirebbero pero' un aumento di un punto e mezzo in percentuale e di tre punti percentuali per aliquote rispettivamente al 10% e al 22%.
La reintroduzione dell'IMU tra le proposte dell'UE La Commissione Ue, con le “raccomandazioni specifiche” per i Paesi membri, ha intanto riconosciuto al Governo Gentiloni lo sforzo attuato con la manovra varata per correggere i conti usciti dalla Legge di Bilancio 2017 (fortemente criticata da Bruxelles); e ha certificato, con le dichiarazioni del Commissario per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici, che «in questa fase, nessun passo ulteriore e' giudicato necessario per rispettare la regola del debito. […] Nè ci sono le condizioni per una procedura per squilibri macroeconomici, se si applicano le riforme raccomandate».
Tuttavia, non sono mancate le richieste, tra le quali si segnala il reinserimento della tassa sulla prima casa, almeno per i proprietari con redditi alti.
In realta' , il Ministro dell'economia, Piercarlo Padoan , all'arrivo all'Eurogruppo di Bruxelles, ha cosa'¬ commentato: « La raccomandazione della Commissione sull'Imu per i redditi alti e' una delle tante proposte, ma le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme e io direi che cambiare idea su una tassa che e' stata appena cambiata da pochi mesi non e' una buona idea ».
=> Pressione fiscale sugli immobili: + 37% in un anno
Opinioni discordanti
L. a potenziale reintroduzione dell'imu sulla prima casa, ha subito sollevato delle polemiche. Romano Prodi ha detto che 'tassa sulla prima casa per le fasce alte di reddito e' necessaria, perche' senon si mette l'imposta sui patrimoni, poi la si mette sul lavoro.Tutte le amministrazioni locali del mondo vivono sull'imposta sugli immobili esentando le persone meno ricche.
Non vedo perchè questo non si debba fare in Italia'. Tajani, in un'intervista a La Stampa, condivide al 99% gli inviti della Commissione, ma la vicenda dell'imposta sulla casa non mi convince per niente.
Perchè? 'Il ragionamento che l'esecutivo fa e': tassiamo i beni improduttivi, ma in Italia la casa ha un valore anche morale.
La prima abitazione e' il frutto del lavoro di una o due generazioni, rappresenta la centralita' della famiglia.
Si tassino altri beni, ma la prima casa da noi rappresenta qualcosa di diverso rispetto ad altri Paesi'.
Quel che e' certo, come pure e' stato rilevato dai commentatori, e' che la previsione esplicita di un aumento dell'IVA da parte del Governo, anche se meno consistente di quello originariamente previsto, a differenza degli interventi attuati in passato nel senso della sterilizzazione, riaccendera' la discussione sul destino dell'imposta in questione.
ESEMPIO: Costo totale dell'intervento 10.000 euro:
a) 4.000 euro e' il costo per la pr
a) 4.000 euro e' il costo per la prestazione lavorativa
b) 6.000 euro e' il costo dei beni significativi (per esempio, rubinetteria e sanitari).
L'Iva al 10% si applica sulla differenza tra l'importo complessivo dell'intervento e il costo dei beni significativi: 10.000 - 6.000 = 4.000. Sul valore residuo degli stessi beni (pari a 2.000 euro) l'Iva si applica nella misura ordinaria del 22%
(Fonte: Agenzia delle entrate, Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali, aggiornata a febbraio 2017)