“Anche tu hai un condizionatore? Ora lo Stato può tassarti anche l'aria!”
E' stata la notizia del giorno. Non solo testate on-line, ma anche un noto telegiornale, all'ora di pranzo, ha dedicato un ampio servizio sulla c.d. nuova tassa sui condizionatori che potrebbe comportare un aggravio di circa 200 euro a famiglia. Insomma: un nuovo salasso. condito da titoli roboanti, toni allarmistici, e panico mediatico.
La Redazione di Condominioweb, sempre attenta alla corretta informazione, precisa quanto segue:
Non è una novità introdotta quest'anno: è dal 1° giugno 2014, infatti, che esiste che l'obbligo per tutti gli impianti termici di munirsi di un “libretto di impianto per la climatizzazione” (conforme al modello riportato all'allegato I del decreto 10 febbraio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2014 in attuazione di quanto previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013). Tale normativa fu introdotta in ottemperanza alle ultime direttive europee sull' efficienza energetica degli Stati membri, sia nei settori civili, industriali e terziari, al fine è quello di garantire ai cittadini un consumo responsabile e sicuro.
I nuo
I nuovi obblighi non valgono per tutti i condizionatori. L'obbligo si applica solo per gli impianti di potenza nominale utile maggiore di 12 kW. Un impianto domestico utilizzato da una famiglia difficilmente raggiunge queste soglie, in quanto le utenze domestiche hanno generalmente contratti di fornitura di energia elettrica da 3 kW.
Quindi le nuove prescrizioni normative valgono esclusivamente agli impianti superiori ai 12 kW. Facciamo un esempio per essere più chiari: un normale monosplit ha una potenza in genere di 2,5kW (9000 BTU) o 3,5kW (12000 BTU). Quindi si dovrebbero avere in casa almeno 5 monosplitdi taglia piccola, che sono in grado di rinfrescare oltre 125 mq (bagno e cucina esclusi), per aver l'obbligo del libretto. La normativa quindi coinvolge una parte minima delle normali abitazioni e appartamenti italiani.
L'aggiornamento del Ministero. La viralità che la notizia ieri ha assunto sul web ha imposto il Mise ha pubblicare sul sito quanto segue: “la maggior parte dei condizionatori non ha l'obbligo del libretto di impianto e manutenzione in quanto non supera la potenza di 12kW. È quanto spiega il ministero dello Sviluppo economico in una nota, precisando che l'Italia ha introdotto, al fine di adeguarsi alle direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell'efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l'ecosistema e favorire risparmio economico e competitività”.
Fortunatamente, almeno per ora, la nuova tassa - complice anche il caldo - resta solo un miraggio!
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