Il diritto all'installazione di impianti radiotelevisivi e' finalmente per la prima volta esplicitamente regolato, nella normativa condominiale, dal 1122-bis c.c. introdotto dalla riforma del 2012.
La possibilita' di un “minimo pregiudizio” costituisce una deroga al principio generale di evitare ogni danno alle parti comuni (ad es. 1122 c.c.) ed ai beni privati (D.Lgs. 259/03).
Secondo alcune pronunce, nell'impossibilita' di utilizzare spazi propri o di avvalersi di un'antenna comune, l'installazione non richiede alcuna autorizzazione e puo' avvenire sulle parti private altrui (Cass. 9427/09 e Cass. 9393/05).
In tali circostanze, i proprietari delle varie unita' immobiliari devono consentire l'accesso per la progettazione e l'esecuzione delle opere; gli stessi ed il condomin
Secondo alcune pronunce, nell'impossibilita' di utilizzare spazi propri o di avvalersi di un'antenna comune, l'installazione non richiede alcuna autorizzazione e puo' avvenire sulle parti private altrui (Cass. 9427/09 e
In tali circostanze, i proprietari delle varie unita' immobiliari devono consentire l'accesso per la progettazione e l'esecuzione delle opere; gli stessi ed il condominio non possono opporsi nemmeno al passaggio di condutture, fili o
Premesso cio', l'antenna individuale, in quanto diritto autonomo ed insopprimibile, e' indipendente dall'esistenza originaria o sopravvenuta della centrale condominiale, che viene prevista da altra norma (1120 c.c.) senza che fra le due situazioni esista gerarchia di sorta; di conseguenz
Difatti, il criterio generale di preventiva informazione dell'amministratore per ogni opera da eseguire nell'edificio (su beni propri o condominiali) si applica, per l'antenna, solo se occorre procedere a modifiche delle parti comuni.
In tal caso scatta una particolare procedura che vede l'assemblea legittimata (con la maggioranza di 2/3 del valore edificio) ad imporre modalita' “alternative” di esecuzione, cautele a salvaguardia della stabilita' , sic
In tal caso scatta una particolare procedura che vede l'assemblea legittimata (con la maggioranza di 2/3 del valore edificio) ad imporre modalita' “alternative” di esecuzione, cautele a salvaguardia della stabilita' , si
Le antenne e il problema del decoro architettonico. Non esiste una definizione legislativa del decoro architettonico e la sua valutazione deve essere percio' effettuata caso per caso, con un'indagine di fatto riservata al giudice di merito (Cass. 428/84 e da ultimo Cass. 20985/14).