La 'cattiva gestione' di un immobile è l'imputazione costata quasi 15mila euro ad un amministratore di condominio condannato dal Tribunale di Palermo.
Alla base della sentenza vi è la relazione del CTU che ha 'provato sia la mancata tenuta della contabilità condominiale con scrupolo e diligenza sia il danno arrecato da tale condotta al condominio'.
L'onere, per l'amministratore, è quello di risarcire 14.910 euro ai condomini e di versare 4.000 euro per le spese processuali.
L'avvocato dei condomini, spiega che si tratta di una pronuncia innovativa, 'certamente una delle prima che vanno in questa direzione. La mancata tenuta di una corretta contabilità condominiale può arrecare gravi danni al condominio e di conseguenza ai condomini, perché incide direttamente nei confronti di fornitori, enti previdenziali e fiscali. Infatti il mancato o ritardato pagamento ad esempio di bollette dell'acqua o di versamenti all'erario, comporta l'applicazione di interessi, spese e sanzioni che il condominio avrebbe potuto evitare'.
Sull'amministratore grava una responsabilità di natura sia contrattuale, dato che il rapporto condominio-amministratore si rifà alla fattispecie del contratto di mandato, sia extracontrattuale, nel caso in cui sia configurabile un fatto illecito.
L'avvocato specifica: 'Sono stati necessari tre anni di giudizio, ma alla fine è arrivata la sentenza che ci aspettavamo: questa pronuncia induce gli amministratori ad una ‘maggiore attenzione' nello svolgimento della propria attività che oggi, alla luce delle recenti riforme in materia, richiede un'elevata professionalità ma, al contempo, garantisce maggiore tutela ai condomini'.
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