Interessante sentenza del Giudice Di Pace di Savona. E' legittimo lo sconto sulla bolletta se il depuratore non funziona. In assenza di depurazione dei reflui, il privato contraente non e' tenuto alla corresponsione del relativo corrispettivo ed in caso di pagamento ed e' legittimato a richiedere la ripetizione dell'indebito.
“Se non c'e' depuratore non si deve pagare la quota, che e' un corrispettivo e non una tassa”. Questo e' il principio di diritto espresso dal Giudice di Pace di Savona con la sentenza n. 48 del 24 marzo 2017 in merito all'accertamento negativo di debito.
Si ringrazia l'Avvocato Alberto Sambi per la gentile segnalazione dell'interessante sentenza in commento.
=> Bollette acqua. I consumi pregressi, privi di specifica causale, non sono dovuti.
=> Vi siete mai chiesti come si ripartisce la bolletta dell'acqua quando mancano i contatori individuali?
I fatti di causa. Tizio, titolare dell'utenza idrica a servizio della sua abitazione, conveniva in giudizio la societa' Beta che gestisce l'acquedotto e con la quale ha in essere un contratto di fornitura dell'acqua, deducendo che nelle bollette e' stato richiesto, tra le altre, il pagamento di una somma a titolo di depurazione acque reflue quando invece detto servizio non risultava attivo.
Inoltre sosteneva di aver provveduto al pagamento delle bollette, per un totale di Euro 278,55, defalcando l'importo corrispondente a detto inesistente servizio; di aver subito l'asportazione, senza nessun avviso, del suo contatore e anche di quello collocato in sua sostituzione per non rimanere privo dell'acqua; di aver ricevuto in data 3 giungo 2015 una richiesta di pagamento relativa a 12 bollette per un totale di Euro 521,00, somma che non avrebbe tenuto conto di quanto gia' versato. Pertanto l'attore chiedeva al giudice adito l'accertamento negativo del debito in ordine alle somme pretese a titolo di corrispettivo per il servizio di depurazione, la condanna della societa' convenuta al rimborso della spese sostenute per la sostituzione del contatore.